Crescita e struttura del pelo

Il pelo origina dal follicolo pilifero, che si trova nel derma. Ogni follicolo è associato ad una ghiandola produttrice di sebo (sebacea); follicolo e ghiandola formano l'unità pilo-sebacea. A livello cutaneo, correlata all'unità pilo-sebacea, esiste la 5-alfareduttasi, che è un enzima che converte il testosterone nella sua forma attiva, il diidrotestosterone.
L'entità ed il tipo di crescita pilifera sono predeterminati geneticamente.
La crescita del pelo non è continua ma ciclica: infatti la fase di crescita, chiamata anagena, è seguita da una rapida involuzione (fase catagena), che è a sua volta seguita da un periodo di quiescenza (fase telogena).
La lunghezza dei peli è determinata principalmente dalla durata della fase di crescita. L'impressione di continua crescita o di periodica caduta che danno i peli in alcune aree corporee, è dovuta al grado di asincronismo nella crescita esistente tra follicoli piliferi vicini. Così sul cuoio capelluto, dove la crescita è asincrona, si ha l'impressione di una continua crescita di capelli, mentre in altre zone, a causa della sincronia tra i diversi follicoli piliferi, i peli raggiungono contemporaneamente la fase di riposo, dando l'impressione di cadere.
I fattori che controllano la crescita pilifera sono governati dalla papilla dermica, la cui scomparsa rappresenta un fattore cruciale nella perdita dei peli.
Tra i vari peli, ce ne sono molti che rispondono alla stimolazione degli ormoni steroidei (derivati dal colesterolo), tra cui soprattutto quelli sessuali; questi vengono chiamati peli sessuali. Sono localizzati sulla faccia, sulla parte bassa dell'addome, sulla faccia anteriore delle cosce, sul torace, sulle mammelle, sull'area pubica e sulle ascelle.
L'unità pilo-sebacea è regolata dalla ciclicità maturativa del follicolo pilifero e dalla sua sensibilità all'azione degli androgeni, dovuta alla presenza di recettori specifici per questi ormoni. L'apparato pilo-sebaceo risente in modo del tutto particolare dell'attività degli androgeni a livello della cute perché possiede l'enzima 5-alfareduttasi, che ha la capacità di convertire il testosterone in diidrotestosterone. Nella donna irsuta, questa attività di conversione sembra accelerata.
Gli estrogeni hanno sul follicolo pilifero un'azione del tutto opposta a quella degli androgeni, perché ritardano l'inizio e l'entità dell'accrescimento pilifero. I progestinici hanno un effetto del tutto trascurabile sul follicolo. La gravidanza, caratterizzata da alti livelli di estrogeni e progesterone, può aumentare la sincronia della crescita pilifera, portando a periodi di aumenti e ad altri di caduta dei peli......

....Numerose patologie ormonali possono ripercuotersi sulla crescita dei peli sessuali: l'insufficienza dell'iisi (riduzione della crescita pilifera), l'acromegalia (aumento), e l'ipertiroidismo (aumento della crescita dei peli ascellari, pubici e della parte esterna del sopracciglio). Anche fattori non ormonali possono influenzare la crescita dei peli: la temperatura della cute (la crescita è maggiore d'estate che in inverno), il flusso sanguigno, la
presenza di edema (gonfiore). Nella donna, le strutture deputate alla produzione degli ormoni steroidei androgeni sono il surrene e l'ovaio. Una ulteriore, ma minore, quota di androgeni viene prodotta a livello della unità pilo-sebacea. Il testosterone è l'androgeno più potente; nella maggior parte delle donne irsute, la quota di produzione di testosterone è esageratamente elevata, a causa di un aumento della sua produzione ovarica ed anche di un aumento della produzione ovarica e surrenalica di androstenedione (un precursore del testosterone, che viene poi convertito in diidrotestosterone dalla 5-alfa-reduttasi del follicolo pilifero). Nella maggior parte degli irsutismi, l'eccesso di produzione di androgeni è di origine ovarica.
Irsutismo ed ipertricosi
Con il termine di irsutismo si definisce, nella donna, una condizione caratterizzata da un eccessivo accrescimento pilifero in zone normalmente glabre: viso (guance, mento, labbro superiore), torace (zone intorno all'areola del capezzolo), addome, glutei, faccia interna delle cosce, ombelico ecc. Quando l'aumento dei peli assume una disposizione nettamente maschile e si associa ad altri disturbi come alterazioni del ciclo mestruale, aumento delle dimensioni del clitoride, modificazioni della voce, aumento delle masse muscolari ed alterata disposizione dei depositi di grasso in sedi tipicamente maschili (addominale soprattutto), si parla di virilizzazione. Questa, è generalmente dovuta a tumori che producono ormoni maschili, soprattutto a carico dell'ovaio o del surrene, od ad altre malattie del surrene. L'irsutismo è il risultato di un'eccessiva stimolazione da parte degli ormoni maschili (stimolazione androgenica) nel follicolo pilifero, anche se non sempre esiste una stretta correlazione tra irsutismo e livelli di androgeni circolanti. Questa apparente dissociazione riflette la diversa sensibilità agli androgeni della cute nei diversi individui. Bisogna inoltre tenere presente che l'irsutismo può essere provocato da un'elevazione dei livelli di androgeni verificatasi in passato e che, di conseguenza, al momento della valutazione questi possono risultare normali. Al contrario, talora è possibile riscontrare alti livelli di androgeni in assenza di irsutismo. Inoltre, bassi livelli di estrogeni potenziano l'accrescimento dei peli corporei nella donna, mentre alti livelli degli stessi lo antagonizzano. In ogni caso, l'irsutismo rappresenta una manifestazione di "iperandrogenizzazione" che implica un aumento dell'accrescimento pilifero, della secrezione di sebo e di sudore e del contenuto totale di collagene della pelle. L'ipertricosi, che è l'alterazione dell'accrescimento pilifero più frequente, consiste in un aumento diffuso della pelosità in zone già normalmente ricoperte di peli. Essa non è androgeno dipendente; per lo più è legata alla razza ed alla familiarità. Talora è presente in alcuni momenti della vita come pubertà , menopausa e gravidanza.
Follicolite

Che cos’è la follicolite?
Quello che in termini medici viene chiamato "follicolite" altro non è che una comune infezione acuta, coinvolgente la parte superiore del follicolo pilifero. In parole più semplici, si parla di follicolite per indicare i classici brufoletti, che possono originare in una qualsiasi zona della pelle ricoperta da peli più o meno evidenti (ovvero in un qualunque punto dell'epidermide, fatta eccezione per i palmi delle mani e per le piante dei piedi). La pelle umana è ricoperta da oltre 5 milioni di follicoli piliferi: si tratta di minuscole strutture epidermiche affondate nel derma, ognuna delle quali è costituita da un pelo e dalle sue guaine. Mentre la porzione che emerge dalla pelle viene chiamata asta (o fusto del pelo), quella che affonda nella cute è nota come radice. Annessa ad ogni follicolo pilifero si colloca una ghiandola sebacea, che vi riversa il proprio contenuto; posteriormente, invece, si trova il muscolo erettore del pelo che si attiva in risposta a stimoli termici (freddo) o forti emozioni (paura), erigendo per l'appunto il fusto pilifero (pelle d'oca). Il follicolo è inoltre costituito dal bulbo, che a sua volta accoglie la papilla dermica, elemento anatomico indispensabile per vascolarizzare il follicolo. Si parla di follicolite quando una o più di queste strutture anatomiche subisce un insulto infettivo.
Le cause che si nascondono dietro la follicolite sono molteplici e non sempre facilmente identificabili. In genere, le infezioni costituiscono il principale fattore scatenante; più in particolare, le follicoliti infettive sono provocate soprattutto da:
• Batteri (es. Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa)
• Funghi (es. Candida albicans, miceti del genere Malassezia e Trichophyton rubrum)
• Virus (es. Herpes simplex)
Pur tuttavia, la lista delle potenziali cause sembra essere piuttosto lunga: sudorazione eccessiva, occlusione dei follicoli piliferi indotta dall'utilizzo frequente di abiti aderenti, dermatosi, immunodepressione, Diabete Mellito ed obesità, costituiscono altri possibili elementi di rischio (o, in alcuni casi, fattori scatenanti) per la follicolite. In molti pazienti, purtroppo, la causa principale dell'infezione ai follicoli - soprattutto nella sua forma recidivante - rimane ancora un interrogativo irrisolto (natura idiopatica del disturbo).
Segni e sintomi
La follicolite può colpire una qualsiasi area cutanea che ospita peli: il disturbo può dunque manifestarsi in un qualunque punto della superficie cutanea, fatta eccezione per i palmi delle mani e per le piante dei piedi (uniche zone della pelle realmente glabre, ovvero prive di peli).
Dato che la pelle del viso maschile è continuamente soggetta a rasatura, nell'uomo la follicolite tende a manifestarsi principalmente nella zona della barba; nella donna, invece, lo stesso disturbo si manifesta più di frequente nella pelle di braccia, gambe e glutei. La follicolite superficiale - la forma più comune - esordisce con foruncoli rossi e/o con piccole pustole ripiene di pus in prossimità dei follicoli; le dimensioni delle pustole dipendono dalla profondità dell'infezione e dall'entità del danno. Talvolta, sulla pelle colpita da follicolite, si possono osservare anche piccole vescicole purulente dal classico cappello giallo che, scoppiando, lasciano piccole crosticine. Mentre l'arrossamento della pelle ed il prurito sono sintomi ricorrenti nel contesto di una follicolite superficiale, il dolore e la formazione di cicatrici si manifestano quando la follicolite coinvolge gli strati più profondi della pelle.

Peli incarniti
Cause e fattori di rischio
Peli incarniti Cause e fattori di rischio La principale causa dei peli incarniti risiede in una rasatura impropria o frettolosa. In cima alla lista dei possibili responsabili spicca il rasoio, seguito dalla ceretta (epilazione "a strappo"): dopo la rasatura, un follicolo tendenzialmente curvo incoraggia il pelo a "rientrare" nella pelle. Il taglio della lama crea spigoli piuttosto acuminati sulla punta del pelo, che diviene talmente affilata da aprirsi una via innaturale "costringendo" il fusto a crescere lateralmente o all'indietro, incarnandosi in profondità.
I VANTAGGI DELLA PASTA DI ZUCCHERO
Ingredienti naturali
La Pasta di Zucchero contiene ingredienti naturali: Zucchero, Acqua e Limone. E’ anche commestibile.
Non è calda
Si utilizza a 35°- 37°, temperatura corporea.
E' idrosolubile
Facile da eliminare dalla pelle, dai vestiti e dalle attrezzature.
Non si attacca alla pelle
La Pasta di Zucchero non si appiccica alla pelle; questo grande vantaggio, permette l’epilazione di pelli molto delicate o addirittura in presenza di Psoriasi.
E' molto economica
Un’unica quantità può essere utilizzata a lungo, ovvero per tutto il trattamento.
E' meno dolorosa
La Pasta di Zucchero rispetta la pelle poiché non si appiccica e questo la rende anche meno dolorosa della ceretta.
Non spezza i peli
Uno dei problemi più comuni dell’epilazione con la ceretta, è lo spezzamento dei peli, dovuto in parte, allo strappo contropelo. La Pasta di Zucchero non spezza i peli ma li sfila, poiché lo strappo è in direzione della naturale uscita del pelo. La Pasta di Zucchero spalmata sulla pelle contropelo, si aggrappa ai peli profondamente e li estirpa sfilandoli senza farli spezzare.
Può eliminare i peli corti
La peculiarità dell’ applicazione contropelo della Pasta di Zucchero, permette l’estirpazione anche dei peli molto corti, risultando efficace, con il piacevole risultato di una pelle perfettamente depilata.
E' molto igienica
La Pasta di Zucchero è ipoallergenica e poiché lo zucchero è un antisettico naturale non porta la follicolite. Durante l’applicazione inoltre si utilizzano guanti in nitrile.
Nota: Nel passato, lo zucchero, veniva usato per impedire l’infezione delle piaghe e per accelerarne il processo di guarigione.
Prolungamento dei benefici
La perfetta estirpazione del pelo, compreso il suo bulbo, sia dei peli lunghi sia di quelli corti, permette un risultato che dura più a lungo nel tempo.
L'epilazione con la Pasta di Zucchero è molto dolce ed allo stesso tempo molto efficace. La pasta viene lavorata sulla zona da epilare, il procedimento fa penetrare la pasta a fondo nel follicolo afferrando il pelo molto vicino alla radice. viene poi asportata con rapide mosse seguendo la direzione di crescita del pelo.
La crescita dei peli rallenta con il tempo, grazie alle continue applicazioni. I peli ricresciuti sono più sottili, più morbidi e si lasciano estrarre dal follicolo pilifero sempre più facilmente. La sensazione di leggero dolore provocata dallo strappo col tempo si riduce sempre di più. Rispetto a tutti gli altri metodi di epilazione conosciuti, con la tecnica della Pasta di Zucchero i peli non si spezzano, il follicolo non viene deformato e i peli incarniti appartengono al passato. La pasta di zucchero BioEpil Sugar Paste è naturale, e non causa effetti collaterali, può essere usata in caso di patologie come psoriasi o dermatite migliorando addirittura l’aspetto della pelle. Può essere usata su tutte le parti del corpo sia della donna che dell’uomo: GAMBE, GINOCCHIA, PIEDI, COSCE, INGUINE, PANCIA, PETTO, ASCELLE, SCHIENA, MANI, BRACCIA, VISO, NUCA, SOPRACCIGLIA, ORECCHIE e BASETTE.